Introduzione ai Criteri Ambientali Minimi (CAM)

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Come creare LCA a norma con EN-15978 (CAM, LEED, BREEAM)

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I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale tenendo conto dell’intero ciclo di vita, dall’estrazione della materia prima, allo smaltimento del rifiuto.
I CAM sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione e sono adottati con Decreto del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del mare.
Il nuovo codice degli appalti rende obbligatoria l’applicazione dei CAM per tutte le stazioni appaltanti. Le questioni connesse alla “circolarità” e al “ciclo di vita” vengono, quindi, affrontate anche in sede di gara facendo emergere i minori costi dei prodotti che rispondono meglio agli obiettivi dell’economia circolare.
La loro applicazione sistematica ed omogenea consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione.
In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.Lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti.
Successivamente la formulazione del decreto è stata rivista in ragione del progresso tecnologico e dell’evoluzione della normativa ambientale e dei mercati di riferimento attraverso il Decreto 23 Giugno 2022 n. 256.
Questo obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari” e nel diffondere l’occupazione “verde”.
Con il nuovo codice degli appalti, il tema del costo di un prodotto/servizio deve essere riferito al costo lungo il ciclo di vita (Life Cycle Costing) EN 16627, che comprende oltre ai costi dell’uso del prodotto e del suo smaltimento anche quelli delle esternalità ambientali connesse. Le questioni connesse alla “circolarità” devono, quindi, essere affrontate anche in sede di gara facendo emergere i minori costi dei prodotti che rispondono meglio agli obiettivi dell’economia circolare.
E ancora più importante spicca l’inserimento della terminologia adeguata ad allinearci con le metodologie già presenti nelle norme UE, Life Cycle Assesment (LCA) legato alla normativa EN-15978.
Oltre alla valorizzazione della qualità ambientale, l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa.
È stato ad esempio stimato che la sostituzione di tutti i vecchi impianti di illuminazione pubblica, con impianti rispettosi dei nuovi CAM, porterebbe a un possibile risparmio economico di circa 500 milioni di euro l’anno per gli enti locali, nonché una riduzione consistente dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra.
Inoltre, i CAM affrontano il tema della sostenibilità anche dal punto di vista dell’equità sociale e richiedono che i candidati dimostrino di adottare modelli organizzativi e gestionali in grado di prevenire comportamenti illeciti nei confronti dei lavoratori garantendo il massimo rispetto delle convenzioni internazionali.
Il CAM Edilizia
Il CAM Edilizia, in particolare il DM 23/06/2022 “Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione”, costituisce norma cogente in virtù dell’art. 34 del D.lgs. 50/2016 Codice degli Appalti che ne ha reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti. Questo obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili e “circolari” e diffondere occupazione “verde”.
L’obbligo per le stazioni appaltanti è quello di inserire nei bandi di gara almeno le clausole contrattuali (parte 2.2) e le specifiche tecniche (parti 2.3, 2.4, 2.5 e 2.6) contenute nell’allegato al DM 23/06/2022. Al comma 2 lo stesso articolo sancisce che i CAM siano tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, dando seguito alla raccomandazione, già contenuta nella premessa dei CAM stessi, di inserire nei bandi di gara anche i criteri premianti (parte 2.7) ivi contenuti.
I CAM per l’edilizia hanno come oggetto l’opera nel suo complesso e i materiali componenti nelle diverse fasi di progettazione, realizzazione e gestione. Per appalti di nuove costruzioni, ristrutturazioni e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri i CAM devono essere inseriti nella documentazione di gara e applicati al 100% del valore. Le Pubbliche amministrazioni stanno procedendo in maniera rapida verso il recepimento dei CAM all’interno dei capitolati d’appalto con un progressivo aumento di richieste di forniture ad essi conformi.

I CAM, il Life Cycle Analysis ed il Life Cycle Costing
Premessa CAM, art.1.1
All’interno dei Criteri Ambientali Minimi l’approccio in ottica ciclo di vita viene definito nella premessa e indicato come metodo di valutazione per la comparazione delle scelte progettuali da prendere, dalla decisione se adeguare edifici esistenti o costruirne di nuovi fino alla specifica dei diversi materiali da costruzione.
Ciò nasce dalla volontà del legislatore di “promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili e modelli di «economia circolare» secondo quanto previsto dalla Comunicazione della Commissione Europea sull’economia circolare” e dal riconoscere l’obiettivo valore scientifico delle metodologie LCA ed LCC nel quantificare i potenziali impatti sull’ambiente e i costi economici a lungo termine.
Viene infatti specificato nella premessa 1.1 – “Gli edifici a basso impatto ambientale, di nuova realizzazione, in una ottica di sostituzione edilizia o che siano ristrutturati o recuperati, devono potersi avvalere dell’utilizzo di materiali per l’edilizia sostenibile che attivino filiere virtuose, promotrici della transizione verso un’economia circolare e, allo stesso tempo, siano occasioni occupazionali etiche. La transizione ecologica passa anche dall’edilizia che rappresenta uno dei settori a maggior impatto ambientale e, negli appalti pubblici in particolare, tale orientamento dovrebbe essere attentamente considerato per quella tipologia di edifici più “sensibili” ovvero frequentati dalle categorie di utenti più vulnerabili, quali ad esempio, i bambini delle scuole materne-elementari, i degenti negli ospedali o gli anziani in strutture adatte alla loro permanenza e cura. In queste situazioni, la qualità e la salubrità degli spazi e dei materiali, riveste particolare importanza per la crescita sana dell’individuo in sintonia con i principi di una edilizia a basso impatto ambientale volta alla mitigazione dei cambiamenti climatici e al miglioramento della qualità della vita. La Commissione europea ha introdotto da molto tempo il concetto di LCA (Life-cycle assessment, analisi del ciclo di vita) nelle politiche per la sostenibilità, già con la Comunicazione “Politica integrata dei prodotti-Sviluppare il concetto di “ciclo di vita ambientale”, COM (2003) 302, specificando come questo costituisca la migliore metodologia disponibile per la valutazione degli impatti ambientali potenziali dei prodotti. Il metodo di calcolo, descritto nelle norme tecniche EN 15804 (prodotti edilizi) e EN 15978 (edifici) costituisce, invece, la metodologia LCA specifica per il settore delle costruzioni ed è richiamata all’interno del documento nei criteri premianti relativi alle “Metodologie di ottimizzazione delle soluzioni progettuali per la sostenibilità”. L’approccio LCA è anche alla base del programma “Level(s) – A common EU framework of core sustainability indicators for office and residential buildings”, pubblicato nel 2017 ed attualmente in fase pilota. Level(s) è uno strumento volontario di valutazione e rendicontazione delle prestazioni di sostenibilità degli edifici, basato sulla circolarità. La sostenibilità degli edifici viene valutata sulla base delle prestazioni ambientali, ma anche sulla base di indicatori per la salute ed il comfort, il costo del ciclo di vita e i potenziali rischi futuri per il mantenimento di tali prestazioni. Si tratta in sostanza di una metodologia complessiva e sistematica che aiuta i tecnici a progettare correttamente un edificio sostenibile. È quindi uno strumento utile per affrontare in modo organico tutte le fasi necessarie a tenere conto degli obiettivi di sostenibilità in un progetto. La stazione appaltante dovrebbe quindi considerare la progettazione e l’uso dei materiali secondo un approccio LCA (Life Cycle Assessment-analisi del ciclo di vita) e considerare il “sistema edificio” nel suo insieme di aspetti prestazionali coerentemente al processo di rendicontazione ambientale anche operato mediante protocolli energetico ambientali (rating system) nazionali ed internazionali.
Entrano quindi all’interno dell’ambito di valutazione delle offerte da parte della Stazione Appaltante, elementi precedentemente ignorati o perlomeno sottovalutati, ma che sono centrali nelle metodologie LCC ed LCA, come gli impatti ambientali, i costi di gestione, manutenzione e sostituzione, e lo smaltimento a fine vita.
I diversi aspetti legati al ciclo di vita sono poi ripresi e identificati in dettaglio all’interno dei CAM nei seguenti criteri:
2.4.14 Fine vita, i progetti devono prevedere un piano per il disassemblaggio e la demolizione selettiva dell’opera a fine vita che permetta il riutilizzo o il riciclo dei materiali, almeno del 70% peso/peso di componenti edilizi e degli elementi prefabbricati utilizzati, escludendo gli impianti
2.4.1.1 Disassemblabilità
2.4.1.2 Materia recuperata o riciclata
2.4.2 Criteri specifici per i componenti edilizi
2.5 Criteri specifici per i componenti edilizi, sono specificati per ogni componente edilizio il contenuto di riciclato minimo previsto
2.6.2 Il progetto prevede che almeno il 70% in peso dei rifiuti non pericolosi generati in cantiere, ed escludendo gli scavi, venga avviato a operazioni di preparazione per il riutilizzo, riciclaggio o altre operazioni di recupero. Anche considerando diverse percentuali per ogni materiale
2.6.4 Materiali rinnovabili
2.6.5 Distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione
2.6.6 Bilancio materico
2.7.2 È attribuito un punteggio premiante all’operatore economico che si impegna a realizzare uno studio LCA (valutazione ambientale del ciclo di vita) secondo le norme UNI EN 15978 e uno studio LCC (valutazione dei costi del ciclo di vita), secondo la UNI EN 16627, per dimostrare il miglioramento della sostenibilità ambientale ed economica del progetto di fattibilità tecnico-economica approvato
3.2.5 Distanza di approvvigionamento di almeno il 60% in peso dei prodotti da costruzione, criterio premiante per l’utilizzo di materiali estratti, raccolti o recuperati e lavorati ad una distanza massima di 150 km dal cantiere, riducendo così le emissioni in atmosfera legate ai trasporti
All’analisi dei requisiti dei singoli criteri e dei metodi di verifica specificati, risulta evidente come, attraverso queste diverse richieste puntuali, l’obiettivo dell’applicazione dei CAM è quello di raggiungere un risultato finale coerente con i punti espressi in premessa legati all’economia circolare.
Lo sforzo del normatore è stato quello di suddividere in obbiettivi e indicatori semplificati (contenuto di riciclato, disassemblabilità, etc.) i concetti ed i dati che nel complesso di quantificano e si valutano con analisi LCA e LCC complete, che diventano quindi necessarie per tutti gli attori legati al progetto.
L’utilizzo di LCA per la valutazione degli impatti ed LCC per la valutazione dei costi sul ciclo di vita è quindi necessaria a tutti gli attori legati al progetto.
I CAM e le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto
Come One Click LCA supporta la rivoluzione Green e la diffusione dei CAM?

Progettisti:
- LCA (Levels-EN 15978), vedi ilnostro tool Level(s)
- Analisi dei costi del piano di manutenzione, vedi il nostro modulo Livscykelkostnadsanalys
- Analisi di Circolarità, vedi il nostro tool Cirkulärt byggande
Produttori:
- Dichiarazioni ambientali di prodotto, vedi i nostri moduli För-verifierad EPD-generator e Flexibelt EPD-verktyg
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